Il massacro della capra di Anagni: che cos’è successo?
La cronaca
- Capretta di Anagni
- Il 29 Agosto 2023 in un agriturismo di Anagni una capretta viene uccisa a calci da un ragazzo adolescente, incitato dai suoi amici. L’evento è stato ripreso senza pietà e postato sui social.
La capra, abituata alla presenza dell’uomo nell’agriturismo in cui viveva, si era avvicinata in modo amichevole a dei ragazzi durante una festa di compleanno per i 18 anni di uno di loro, ma purtroppo:
- la capretta di Anagni è stata presa di mira da uno degli invitati;
- caricata su una carriola;
- buttata da una finestra a diversi metri di altezza da terra;
- pestata violentemente in testa e presa a calci;
- lasciata sofferente, la capretta di Anagni è, poi, morta.
Un’epica storia su Instagram
Gli amici lo incitavano, ridevano e registravano l’atto vergognoso per poi condividerlo sui social, una storia su Instagram per l’esattezza.
Il proprietario dell’agriturismo, situato al confine tra Anagni e Fiuggi, ha denunciato l’episodio alle autorità fornendo un video dell’atto brutale e di altri atti vandalici che documentano anche danni al locale da parte dei giovani, alcuni dei quali minorenni.
LNDC Animal Protection ha a sua volta denunciato l’accaduto per garantire giustizia all’animale innocente soggetto a tale barbarie.
Giovani assassini
Violenze e crudeltà dei giovani nei confronti degli animali
Piera Rosati, presidente di LNDC Animal Protection, ha commentato: “Stiamo assistendo a una serie di atti violenti verso gli animali commessi da giovani, segnalando una mancanza preoccupante di empatia nelle nuove generazioni. Questa crudeltà rappresenta una minaccia sociale per tutti.”
Il caso della capra di Anagni si aggiunge a una serie di episodi di violenza e maltrattamento sugli animali, perpetrati da bambini e adolescenti. Questa serie di eventi evidenzia un allarmante problema di mancanza di educazione all’empatia nelle giovani generazioni, rappresentando un fallimento per le famiglie e la società nel suo complesso.
Recentemente, tra gli altri, ci siamo occupati infatti di alcuni episodi di violenza sugli animali commessi dai bambini ai danni di un cane, di un coniglietto e di un riccio. Il caso della capretta di Anagni non è, quindi, un caso isolato e diventa un imperativo affrontare e correggere tempestivamente tali comportamenti per evitare che diventino la norma, contribuendo, così, a fermare l’escalation di violenza che può portare a crimini ancora più gravi.




Vogliono archiviare il caso giudiziario di Anagni
A meno di un anno dall’accaduto, ci troviamo di fronte alla richiesta di archiviazione del caso da parte del PM del Tribunale di Frosinone. Secondo la notifica ricevuta, il magistrato ritiene impossibile determinare se la capretta fosse ancora viva durante l’atto di violenza, oppure già deceduta.
Il PM, nell’archiviare il caso della capra di Anagni, ha definito le azioni del gruppo di giovani come “sgradevoli e inopportune”, ma la realtà va oltre.
Questi comportamenti sono pericolosi, evidenziando una mancanza totale di rispetto per la vita e per gli altri, e possono essere indicativi di disturbi psicologici che, se manifestati in giovane età, potrebbero evolversi in atti sempre più violenti e gravi nel tempo.
Il fatto che gli altri presenti abbiano filmato e condiviso l’episodio come se fosse un divertimento è, inoltre, altrettanto allarmante.
Non possiamo rimanere inerti di fronte a ciò, quindi ci stiamo opponendo alla richiesta di archiviazione e cercheremo di portare i responsabili di tali atrocità davanti alla magistratura. Questo non è un atto di vendetta, ma di giustizia: è essenziale che questi giovani comprendano che le loro azioni hanno conseguenze, e se le loro famiglie non sono riuscite a insegnare loro questo, riteniamo che sarà compito del tribunale farlo.
15 Aprile 2024
Il caso della capretta di Anagni ha catalizzato l’attenzione di tanti ed in molti si sono che si sono mobilitati contro l’archiviazione del caso manifestando per chiedere giustizia.
Gruppi locali e nazionali hanno organizzato proteste pacifiche, raccolte di firme e campagne di sensibilizzazione sui social media per mantenere viva l’attenzione sul caso e esercitare pressione sulle autorità affinché si adoperino per trovare e perseguire i responsabili e rendere noti i nomi, tuttavia, una decina di questi attivisti rischiano ora di essere denunciati per presunte violazioni della legge durante le manifestazioni.
10 gennaio 2025
LNDC Animal Protection ha ricevuto la richiesta di archiviazione del caso dalla Procura dei Minorenni di Roma, proprio come richiesto in passato dalla Procura di Frosinone per i maggiorenni coinvolti nelle indagini. Come già avvenuto davanti al GIP di Frosinone, l’associazione ha subito depositato opposizione a tale richiesta anche presso il Tribunale dei Minorenni.
“Non possiamo permettere che un atto di tale crudeltà venga archiviato senza un approfondimento giudiziario adeguato. La nostra battaglia non si ferma qui, continueremo a chiedere giustizia per questa capretta e per tutti gli animali vittime di abusi e maltrattamenti,” ha dichiarato la Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati.