27 Ott, 2022
Isola del Giglio (GR) – Mufloni del mirino dei cacciatori. LNDC scrive al Presidente della Regione
27 Ott, 2022
Isola del Giglio (GR) – Mufloni del mirino dei cacciatori. LNDC scrive al Presidente della Regione

La Regione Toscana approva un piano per uccidere maschi, femmine (anche gravide) e cuccioli perché sarebbero responsabili di danni all’agricoltura che però sono smentiti dagli agricoltori stessi. La Presidente LNDC Animal Protection scrive al Presidente della Regione: “Vorrei sapere quali sono le reali motivazioni che hanno portato a questa barbarie e ho chiesto che si faccia un passo indietro”.

La Giunta Regionale della Toscana ha emesso una delibera con cui ha approvato il “prelievo” di un determinato numero di mufloni, comprese femmine giovani, gravide e i loro cuccioli. Nel gergo amministrativo, “prelievo” è una parola neutra per edulcorare un concetto molto più cruento: uccisione. Tra le motivazioni addotte ci sarebbero i danni che questi animali farebbero alle coltivazioni delle zone in cui sono concentrati. Danni che però sarebbero smentiti da diversi cittadini e agricoltori che si sono riuniti nel Comitato Save Giglio proprio con l’intenzione di proteggere questo animale ormai simbolo dell’isola.

Ho scritto una lettera al Presidente della Regione Toscana esprimendo la mia indignazione per questa orribile mattanza che non trova alcuna giustificazione, nonostante abbia ricevuto il parere favorevole dell’ISPRA, cosa che mi lascia francamente perplessa”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Una cosa abbastanza inquietante è che nella stessa delibera si parla di trofei e questo farebbe del tutto pensare all’ennesimo regalo alla lobby venatoria affinché i cacciatori possano sfogare i loro più bassi istinti e riportarsi a casa pezzi di cadavere da esporre per dimostrare chissà cosa. Tutto questo in barba a qualsiasi concetto di tutela della biodiversità e della fauna selvatica, che è patrimonio indisponibile dello Stato e quindi di tutti i cittadini.

Ho espresso quindi al Presidente della Regione le mie perplessità sulle reali motivazioni che hanno portato a questa decisione, visto che gli stessi agricoltori del posto non lamentano danni così ingenti e che possono essere facilmente prevenuti, e l’ho invitato a fare marcia indietro per tutelare un animale che è stato introdotto nel territorio per un progetto di conservazione della specie, all’epoca seriamente a rischio di estinzione. Ora che il muflone è diventato un simbolo ed è amato da tutti come caratteristico della zona, si decide invece di ucciderli e sterminare anche i cuccioli. Una decisione completamente folle e incomprensibile”, conclude Rosati.

27 ottobre 2022

Lega Nazionale per la Difesa del Cane – Ufficio Stampa
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