Alla luce dei tragici avvenimenti del 20 settembre presso il Rifugio Cuori Liberi, dove 10 maiali hanno perso la vita e 9 attivisti hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso, la Presidente di LNDC Animal Protection si rivolge al Ministro Piantedosi in merito alle azioni della Polizia di Stato intervenuta sul posto.
Egregio Ministro Piantedosi,
scrivo in qualità di Presidente di LNDC Animal Protection, una delle più antiche e importanti associazioni protezionistiche presenti in Italia, da 73 anni impegnata nella tutela della vita e del benessere degli animali di ogni specie, con oltre 70 sedi locali e migliaia di soci, volontari e sostenitori in tutto il territorio nazionale.
Sono stata sempre grata e rispettosa delle forze dell’ordine e del loro lavoro, ma c’è stato un evento recente che ha profondamente scosso me, tutto il mondo animalista e tutte le persone anche non animaliste ma dotate di sensibilità e buon senso. Come forse immaginerà, sto parlando di quello che è accaduto presso il Rifugio Cuori Liberi di Sairano (PV) il 20 settembre scorso. Nel caso non lo sapesse, Cuori Liberi è un rifugio antispecista dove vengono ospitati animali salvati dallo sfruttamento, dalla macellazione e dai maltrattamenti. Questi ultimi, tra l’altro, spesso affidati all’associazione dalle stesse Istituzioni. Inoltre, mi preme evidenziare che si tratta di animali NON DPA, ovvero non destinabili alla produzione di alimenti per nessuna motivazione.
A seguito dell’infezione di alcuni suini con il virus della Peste Suina Africana, l’ATS di Pavia ha ordinato l’abbattimento degli animali ancora in vita per evitare il propagarsi dell’epidemia. Una misura contestata dai responsabili della struttura e da tutte le associazioni di protezione animale, dato che tale rischio non sussisteva in quanto erano state messe in atto tutte le misure di biosicurezza necessarie.
Non solo. Le associazioni di protezione animale si erano rivolti alla giustizia amministrativa per chiedere di verificare la legittimità del provvedimento con cui veniva disposta l’uccisione dei maiali. Ciò nonostante, le autorità hanno ritenuto di procedere ugualmente all’esecuzione – incuranti del fatto che fosse ancora pendente un ricorso al TAR la cui udienza era prevista per il 5 ottobre prossimo – ed effettuando un vero e proprio blitz la mattina del 20 settembre.
Il dispiegamento di forze messo in campo per procedere con l’esecuzione e la violenza con cui è avvenuto il tutto è stato sconcertante. Parliamo di un’irruzione che ha annientato il presidio assolutamente pacifico di resistenza passiva messo in atto dagli attivisti, usando una forza e una ferocia inaudita, decisamente non necessarie e che sono state mostrate al mondo intero grazie ai tanti video che sono stati diffusi in rete. Al termine di quella giornata terribile e indimenticabile, ben 9 attivisti hanno dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso alla luce dei comportamenti tenuti dagli agenti intervenuti.
Signor Ministro, nel ribadire la stima che generalmente provo nei confronti della Polizia di Stato, devo farle notare come questo assalto alla dignità e alla vita, al contrario rappresenti una pagina nera e una macchia indelebile nei confronti di un corpo che dovrebbe essere al servizio dei cittadini e garantire sicurezza e giustizia. Mi lasci dire che già l’enorme dispiegamento di agenti in tenuta antisommossa ha dato il senso delle intenzioni fin dall’inizio, come se dovessero affrontare un esercito di pericolosi delinquenti anziché un piccolo gruppo di attivisti assolutamente pacifici, che avevano soltanto l’obiettivo di salvare delle vite. Quella che è stata messa in atto è stata una prova di forza contro dei soggetti totalmente inoffensivi, che esercitavano il proprio diritto costituzionale al dissenso, che non fa onore alla Polizia di Stato.
L’evento del 20 settembre rappresenta un pericoloso precedente nel mondo animalista e un doloroso richiamo ad altri episodi passati che sinceramente speravamo di non rivedere più.
Piera Rosati
Presidente
LNDC Animal Protection