L’ungulato è stato trovato morto in un giardino, nonostante la data prevista per l’apertura della caccia a questo animale sia fissata per il 15 ottobre. La Polizia provinciale indaga e LNDC Animal Protection lancia un appello a chiunque possa fornire informazioni utili.
Una mattina una famiglia si è svegliata con un cervo senza vita nel proprio giardino. Alla vista dell’animale, ha chiamato subito le Autorità preposte per il controllo della fauna selvatica. Al suo arrivo, la Polizia provinciale ha potuto constatare che il cervo era morto a causa delle ferite d’arma da fuoco che aveva sul collo. Con tutta probabilità, il povero animale era stato colpito altrove e con le ultime forze che gli erano rimaste era riuscito a trascinarsi nel luogo in cui purtroppo è spirato. La Polizia provinciale ha quindi avviato le indagini su quello che a tutti gli effetti si configura come un caso di bracconaggio. La caccia al cervo, infatti, è regolamentata in maniera molto stringente nella Provincia: è consentita l’uccisione solo di un determinato numero di esemplari e soltanto nel periodo che va dal 15 ottobre al 17 novembre.
“Ancora una volta siamo costretti ad assistere all’arroganza e prepotenza dei cacciatori” commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Come spesso accade, non si accontentano di sfogare i loro bassi istinti assassini e le loro frustrazioni nei periodi e negli spazi a loro consentiti, ma si arrogano il diritto di sparare e uccidere quando e dove vogliono. Il fatto di imbracciare un fucile, evidentemente, dà loro la sensazione di essere al di sopra della legge e del buon senso, ma questi comportamenti sono profondamente sbagliati e pericolosi. In un mondo ideale la caccia sarebbe da abolire del tutto, essendo un passatempo crudele e anacronistico, ma nell’attesa che questo epocale cambiamento venga messo in atto, sarebbe opportuno che questi soggetti imparino a rispettare le leggi che regolano e limitano le loro stragi legalizzate.”
“Non sarà facile risalire all’autore di questo ennesimo atto di bracconaggio, ma confidiamo nelle indagini che sta portando avanti la Polizia provinciale. Allo stesso tempo, vorremmo lanciare un appello a chiunque abbia visto quanto accaduto domenica 25 settembre nei pressi della frazione Unchio o che possa dare altre informazioni utili a identificare il bracconiere: non esitate a contattare subito le Autorità o, volendo, scriveteci anche in forma anonima all’indirizzo avvocato@lndcanimalprotection.org. Grazie al vostro aiuto probabilmente riusciremo a far sì che questa persona si assuma la responsabilità di un gesto atroce e illegale”, conclude Rosati.
28 settembre 2022
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