LNDC ANIMAL PROTECTION SCRIVE A ZINGARETTI
Nel goffo tentativo di contenere una possibile epidemia di Peste Suina Africana, che allo stato attuale conta un solo caso nella Regione, il Capo gabinetto ha preannunciato la possibilità di ricorrere all’uccisione degli ungulati per ridurne la popolazione. Rosati: “Ho scritto al Presidente per ricordare l’inefficacia, su basi scientifiche, di questo metodo e per esortarlo a provvedere alla pulizia delle città dato che i selvatici sono attratti soltanto dall’accumulo di rifiuti”.
Negli ultimi giorni intorno a Roma, all’interno del Grande Raccordo Anulare, sono stati trovati 14 cinghiali senza vita. Il pensiero, comprensibilmente, è andato subito al virus della Peste Suina Africana a seguito del riscontro di un caso positivo poco distante all’interno della Regione Lazio. Sono stati quindi effettuati tutti i controlli del caso e tutti gli ungulati trovati morti negli ultimi giorni sono risultati negativi a questa patologia. Ciò nonostante, per contenere la diffusione del virus, l’Amministrazione regionale ha emesso un’ordinanza che delimita un’area infetta provvisoria e dispone alcune misure come la sorveglianza passiva degli animali, il divieto di picnic e l’installazione di recinzioni intorno ai cassonetti della spazzatura. Ciò nonostante, il capo gabinetto della Regione Lazio, Andrea Napolitano, ha preannunciato il ricorso ad abbattimenti “selettivi” per ridurre la popolazione di cinghiali.
“Siamo ancora a questi livelli di approssimazione e inciviltà, purtroppo”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Gli scienziati hanno chiarito da tempo che le uccisioni non sono assolutamente efficaci per contenere il numero di cinghiali, ma hanno esattamente l’effetto opposto. Ad esempio, se viene uccisa la matriarca, le altre femmine cominciano a riprodursi in maniera incontrollata dato che viene a mancare il controllo da parte della femmina che fino a quel momento era l’unica ‘autorizzata’ a figliare. Questo ovviamente porterebbe, come già successo in passato, a un aumento esponenziale del numero di cinghiali anziché alla loro riduzione. Anche perché la matriarca è solitamente quella più esposta ai fucili, essendo impegnata a spostare e accudire i cuccioli.”
“Ho quindi scritto una lettera al Presidente Zingaretti ricordando questo importante fondamento scientifico e chiedendo quindi che non si proceda verso una scellerata deregolamentazione autorizzando questi abbattimenti cosiddetti selettivi, perché questo spesso dà il via libera in realtà a uccisioni incontrollate da parte di soggetti che sparano per il gusto di farlo. Ben vengano le altre misure prese in considerazione, ma soprattutto è molto importante ripulire le città in generale e Roma in particolare, dato che l’accumulo di rifiuti e immondizia è l’unica cosa che attrae i selvatici fin dentro i centri abitati”, conclude Rosati.
11 maggio 2022
Lega Nazionale per la Difesa del Cane
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