Il Sindaco di Lecco ha emesso un divieto inaccettabile che va contro ogni norma di tutela degli animali d’affezione. LNDC Animal Protection ha scritto una lettera per esortare il primo cittadino a revocare l’ordinanza e prevedere altre modalità di gestione sul territorio comunale.
Alcuni giorni fa, Mauro Gattinoni, Sindaco di Lecco, ha emesso un provvedimento che giustamente ha fatto subito discutere. L’ordinanza n. 21 del 5 ottobre, infatti, ha come oggetto il “divieto di somministrare cibo a tutte le specie di animali selvatici e randagi su tutto il territorio comunale di Lecco”. La premessa che ha portato a questa disposizione è che nel Comune è presente una variegata biodiversità che comprende colonie di svariate specie selvatiche tra cui gabbiani, cigni, nutrie, nonché cani e gatti randagi e che la loro concentrazione potrebbe essere causa di problemi igienico-sanitari e compromettere il decoro urbano.
“Ho scritto una lettera al Sindaco Gattinoni perché questa ordinanza non è assolutamente accettabile, nel modo in cui è formulata”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Da un lato trovo comprensibile il divieto di dare cibo agli animali selvatici. Siamo i primi a dire che la fauna selvatica debba essere considerata tale, quindi ogni tentativo di addomesticamento o interazione eccessiva con l’uomo dovrebbe essere evitata innanzitutto per tutelare gli animali stessi. Il diventare troppo confidenti e l’avvicinarsi senza paura alle persone, infatti, può rappresentare un grosso pericolo in primis proprio per i selvatici, mettendo a rischio la loro incolumità e la loro capacità di procurarsi il cibo da soli in base alla loro natura e all’equilibrio dell’ecosistema.”
“Il discorso però si fa molto diverso quando si parla di cani e gatti che la legge considera animali d’affezione, tutelandoli in maniera particolare. Nello specifico, quando questi animali sono randagi ricadono sotto la responsabilità del Sindaco che quindi è tenuto a provvedere alla loro tutela e al loro benessere. Di certo, non si può pensare che negare loro il cibo sia una misura che possa in alcun modo salvaguardare il loro benessere, ma al contrario può costituire il reato di maltrattamento di animali”, prosegue Rosati.
“Ho quindi ricordato al Sindaco che il fenomeno del randagismo non si combatte affamando gli animali ma provvedendo alla loro sterilizzazione, monitorandone la popolazione e promuovendo l’adozione di quelli che hanno maggiore difficoltà a vivere liberi. Per assicurare la salvaguardia del decoro urbano è sufficiente fornire delle regole precise e di buon senso per chi provvede a sfamarli, in modo che i punti in cui viene somministrato il cibo restino sempre puliti una volta che gli animali hanno mangiato”, conclude Rosati.
12 ottobre 2022
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Fino al 18 ottobre dona al 45586 Per rispondere sempre più tempestivamente alle richieste di aiuto e soccorso, anche durante le situazioni di grave emergenza come terremoti, incendi, alluvioni, pandemie e guerre, LNDC Animal Protection ha lanciato la campagna di raccolta fondi con numero solidale “Ci sono animali con le ore contate. Salvali ora” a cui tutti possono contribuire donando 2 Euro con SMS o 5/10 Euro con telefonata da rete fissa al numero 45586, fino al 18 ottobre. Con i fondi raccolti, LNDC Animal Protection potrà acquistare una nuova ambulanza veterinaria, un vero e proprio ambulatorio mobile provvisto di tutta la strumentazione necessaria per far fronte a ogni tipo di necessità ed essere in grado di offrire un primo soccorso salvavita agli animali che si trovano in condizioni disperate. Testimonial d’eccezione, la cantante Alessandra Amoroso che ha scelto di sostenere l’appello dell’Associazione.
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Fino al 18 ottobre 2022, inviando un SMS al numero solidale 45586, si può sostenere LNDC Animal Protection donando 2 € da cellulare personale Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali; il valore della donazione sarà di 5 o 10 € per ciascuna chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb, Tiscali e di 5 € per ogni chiamata da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile