Ogni giorno vengono uccisi decine e decine di animali nella maniera più atroce. Gemma, Mia, Holly, Zorro, Tequila, Snoopy, Pilù, Margot, Ruth, Chicca, Rocky, Giacomo e ovviamente Angelo – ormai simbolo della cattiveria umana e dell’inefficacia delle leggi attuali – sono solo alcune delle vittime che negli ultimi tempi hanno trovato la morte per mano di persone disumane e crudeli, a cui vanno ad aggiungersi i tanti altri che non hanno nemmeno mai avuto un nome. Tutte queste uccisioni sono rimaste praticamente impunite a causa dei I buchi legislativi presenti nel sistema giuridico italiano: L’articolo 544-bis del nostro Codice Penale prevede una pena di massimo 2 anni di reclusione per chi uccide un animale per crudeltà e senza necessità, Tuttavia, tra riti abbreviati, sospensione della pena e messa alla prova, praticamente nessuno sconta realmente nemmeno un giorno di prigione anche in caso di condanna. Condanne che peraltro sono spesso difficili da ottenere perché molti PM tendono a chiedere l’archiviazione anche con prove inconfutabili.
Basti pensare agli assassini di Angelo, per loro paradossalmente è stata prevista una “messa alla prova” con l’impiego dei condannati proprio in attività di tutela degli animali. Mentre la cifra che avrebbero dovuto pagare alle parti civili – e che rappresenta al momento il solo deterrente al ripetersi lo stesso animalicidio – di fatto non è stata mai pagata.
Oltretutto, la pericolosa Legge sulla tenuità del fatto ha già mietuto diverse vittime fra gli animali per la stragrande maggioranza dei reati cosiddetti “senza necessità”, rimasti praticamente impuniti anche per casi di macellazione clandestina o per detenzioni incompatibile con le caratteristiche etologiche dell’animale in ambito commerciale. Ed ancora, grazie a un emendamento Lega Nord, approvato dalla quasi totalità degli schieramenti politici, le competenze dei reati di abbandono di animali, una parte dei maltrattamenti, e l’uccisione di specie protette, sono state assegnate ai Giudici di Pace poichè – come scritto nella relazione di esecuzione dello Schema delegato A.G. 415 di Decreto Legislativo il dicastero del Ministro Orlando – non si tratta di reati che rappresentano un pericolo sociale.
Non si può più aspettare. Le pene, al momento previste fra il mese e i due anni, devono essere aumentate, anche perché ciò farebbe scattare una serie di importanti attività nelle indagini finora non permesse, rendendo i reati contro gli animali reati di serie A nella considerazione giudiziaria.
Fondamentale poi, cari politici, è anche prevedere una serie di pene accessorie davvero dissuasive, assieme alla certezza della pena. Vogliamo che gli animali vengano tutelati in quanto tali, mentre ora la legge punisce il ‘sentimento umano verso gli animali’. Vogliamo pene severe anche in caso di negligenza e superficialità. Vogliamo aggravanti per efferatezza o nel caso in cui i fatti vengano commessi nell’esercizio delle proprie funzioni professionali o con l’uso di armi. Vogliamo che sia previsto il fermo e l’arresto, mentre ora i killer restano a piede libero. Vogliamo l’introduzione del reato di strage di animali, per punire gli avvelenamenti. Vogliamo un iter definito per la custodia giudiziaria degli animali sequestrati, troppo spesso lasciati nelle mani dei loro aguzzini. Vogliamo che a scuola e nella formazione delle forze dell’ordine siano previsti dei percorsi formativi sul rispetto e la tutela degli animali.
Con la petizione #sonoqualcunononqualcosa, lanciata da LNDC Animal Protection, chiediamo che la politica passi dalle parole, dai proclami a fini elettorali, ai fatti. Ci sono infatti diverse proposte di legge per inasprire le pene per i reati contro gli animali ma da anni restano chiuse in un cassetto e non vengono neppure discusse in Parlamento. È ora di dire basta e di farci sentire per chiedere a gran voce che venga riconosciuta agli animali la dignità che meritano, punendo in maniera severa chi li maltratta e li uccide, dimostrando anche una pericolosità sociale ormai scientificamente provata.
Ferma l’orrore che si consuma quotidianamente. Firma e fai firmare per chiedere pene più severe per i reati contro gli animali.