9 Set, 2025
Torino, cane ucciso a martellate e lasciato in casa: LNDC Animal Protection chiede giustizia e riflessione profonda sulla cultura che ignora segnali di degrado
9 Set, 2025
Torino, cane ucciso a martellate e lasciato in casa: LNDC Animal Protection chiede giustizia e riflessione profonda sulla cultura che ignora segnali di degrado

Un cane sarebbe stato brutalmente ucciso a martellate in un appartamento di Torino, il cui corpo senza vita è stato scoperto solo per l’odore nauseabondo. L’indagato rischia fino a tre anni di reclusione. LNDC Animal Protection condanna fermamente questo atto agghiacciante, annuncia la volontà di seguire da vicino il percorso giudiziario e chiede una profonda riflessione sul rispetto verso gli animali, degni di dignità e protezione.

Un episodio agghiacciante si è consumato nel cuore di Torino: i vigili del fuoco e il personale sanitario sono intervenuti dopo la segnalazione dei residenti, insospettiti da un odore insopportabile nel palazzo. Con sgomento, hanno scoperto il cadavere di un cane in stato di avanzata decomposizione dentro un appartamento, probabilmente ucciso con un martello. La dinamica non è ancora chiara, ma se il fatto è stato commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell’animale, l’uomo – di circa 60 anni che è indagato per uccisione di animali – rischia fino a 4 anni di reclusione e la multa da 10.000 a 60.000 euro.

LNDC Animal Protection esprime profondo dolore e sdegno di fronte a un gesto così spregevole. “Restare indifferenti non è possibile”, afferma la Presidente Piera Rosati. “Questo cane è stato privato non solo della vita, ma anche di ogni dignità, abbandonato in casa come un oggetto in decomposizione. Si tratta di un atto che ferisce la civiltà e ci dà molto da pensare sulla persona che l’ha commesso e il tessuto sociale in cui era inserito”.

L’associazione intende seguire con attenzione l’evolversi delle indagini e si riserva di costituirsi parte civile, con l’obiettivo di assicurare giustizia all’animale ormai morto. Il caso solleva interrogativi sul ruolo della comunità, sulla presenza o meno di segnali non visti, sull’isolamento sociale e sulla carenza di strumenti preventivi. Se atti di violenza così estrema vengono compiuti nell’ombra è assolutamente necessario ripensare le relazioni tra esseri umani e animali, affermando in ogni contesto il principio che anche gli animali vanno protetti, ascoltati, rispettati.

LNDC Animal Protection rinnova il suo appello al buon senso, alla responsabilità individuale e collettiva. Una società civile si misura da come tratta i suoi membri più fragili, e questo significa curare l’empatia, la cultura del rispetto e il contrasto a ogni forma di violenza.

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