28 Ott, 2025
Strage di animali nel Lazio, LNDC Animal Protection: Una vergogna sotto gli occhi di tutti. La Regione deve fermare immediatamente gli abbattimenti.
28 Ott, 2025
Strage di animali nel Lazio, LNDC Animal Protection: Una vergogna sotto gli occhi di tutti. La Regione deve fermare immediatamente gli abbattimenti.

Nel comune di Montelanico e Carpineto Romano è in corso una strage di bovini ed equini uccisi a colpi di arma da fuoco nell’ambito del piano di abbattimento voluto e finanziato dalla Regione Lazio. Le immagini mostrano animali feriti e uccisi brutalmente a fucilate a due passi dalle zone abitate, in una scena indegna di un Paese civile. LNDC Animal Protection denuncia con forza la brutalità di quanto sta accadendo e chiede lo stop immediato delle operazioni e la revoca dei fondi ai Comuni coinvolti, annunciando azioni legali urgenti per sospendere il piano.

Sul territorio di Montelanico e Carpineto Romano, nel cuore della provincia di Roma, è in corso una vera e propria strage di bovini ed equini. Animali colpiti a più riprese da colpi d’arma da fuoco, uccisi brutalmente in esecuzione del piano di contenimento voluto e finanziato dalla Regione Lazio con la Determinazione n. G07643 del 17 giugno 2025. La Regione giustifica le operazioni selvagge di abbattimento in corso con motivi di sicurezza, ma la realtà testimoniata dai cittadini è che lungo questa strada – la via Carpinetana, che collega i due comuni – non c’è nessuna illuminazione. Secondo quanto riferito dai residenti del posto, i numerosi incidenti che si sono verificati sono stati determinati principalmente da una totale assenza di illuminazione e da una mancata messa in sicurezza della via da parte dell’amministrazione locale.


Non si tratta di operazioni di “controllo” o “gestione” – come recita la burocrazia regionale – ma di uccisioni deliberate, che stanno avvenendo sotto gli occhi dei cittadini. Le immagini provenienti dal territorio parlano da sole: corpi di animali a terra, feriti, colpiti alle zampe e poi finiti all’addome, in una scena indegna di un Paese civile.

“Siamo davanti a una barbarie istituzionalizzata”, dichiara Piera Rosati, Presidente di LNDC Animal Protection. “La Regione Lazio, con la scusa della gestione dei cosiddetti ‘bovini inselvatichiti’, sta autorizzando e finanziando l’abbattimento di animali innocenti, frutto di anni di abbandono e assenza di controllo. È inaccettabile che si usino fondi pubblici per sterminare animali abbandonati, anziché costruire soluzioni etiche e strutturate di recupero e tutela. Questa è politica di crudeltà, non di amministrazione responsabile.”

LNDC Animal Protection denuncia la gravità morale e amministrativa di quanto sta avvenendo e annuncia di aver già presentato intervento nel ricorso al TAR del Lazio contro la delibera regionale che ha assegnato i contributi ai Comuni per il “contenimento” degli animali. L’udienza è fissata per il 3 dicembre, ma l’Associazione chiederà una sospensiva urgente dell’esecuzione del piano, per fermare una mattanza che non trova giustificazione né etica né giuridica.

Secondo LNDC Animal Protection, l’intervento della Regione Lazio contrasta con i principi contenuti nel D.Lgs. 146/2001, che impone alle autorità pubbliche di garantire il benessere degli animali allevati o detenuti. È una scelta miope e crudele che scarica sugli animali la responsabilità delle inefficienze istituzionali, frutto di anni di mancata vigilanza, di controlli inesistenti e di totale assenza di programmazione.

“Questa non è gestione, è un fallimento etico e politico.”, aggiunge Rosati. “Gli animali uccisi in questi giorni a Montelanico e in altri Comuni del Lazio sono vittime dell’abbandono, non una minaccia da eliminare. La Regione avrebbe potuto – e dovuto – coinvolgere le associazioni, i veterinari e le strutture di accoglienza per predisporre un piano di recupero. Ha invece scelto la strada più sbrigativa e crudele, trasformando un problema amministrativo in una strage finanziata con denaro pubblico.”

LNDC Animal Protection chiede l’immediata sospensione delle operazioni di abbattimento, la revoca dei fondi ai Comuni coinvolti e l’apertura di un tavolo tecnico d’urgenza per definire interventi alternativi fondati su prevenzione, sicurezza e rispetto della vita.
L’Associazione ribadisce inoltre la richiesta, già avanzata da mesi, di istituire una struttura pubblica regionale di accoglienza e riabilitazione per bovini, equini e altri animali sequestrati o abbandonati, che ponga fine alla logica delle emergenze e garantisca finalmente una gestione civile, trasparente e responsabile del territorio.

“Ciò che accade oggi nel Lazio resterà una macchia indelebile sulla coscienza di chi governa.”, conclude Rosati. “Sparare a creature indifese non è un atto di gestione, è un atto di violenza. E noi non ci fermeremo finché questa strage non sarà fermata e i responsabili politici non ne renderanno conto.”

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