5 Set, 2025
Richiesta di protocolli nazionali per l’accoglienza degli animali nei rifugi alpini
5 Set, 2025
Richiesta di protocolli nazionali per l’accoglienza degli animali nei rifugi alpini

Spett.le Club Alpino Italiano,
alla cortese attenzione della Presidenza

con la presente, in qualità di Presidente Nazionale di LNDC Animal Protection, desidero sottoporre alla Vostra attenzione un episodio che ha suscitato profonda preoccupazione e indignazione, e che richiama la necessità di stabilire regole chiare e condivise a tutela degli animali e delle famiglie che li accompagnano.

Lo scorso 15 agosto 2025, in Val di Fumo (Trentino), una coppia di escursionisti ha riferito che, durante una violenta tempesta di pioggia e grandine, si sarebbe vista negare l’accesso al Rifugio Val di Fumo per mettere in salvo la propria cagnolina di 14 anni, bagnata, tremante e in evidente rischio di ipotermia. Il rifiuto, stando al racconto, sarebbe avvenuto con modalità ostili e senza alcuna considerazione per la situazione di emergenza.

Pur comprendendo che ciascun rifugio possa stabilire regole diverse in merito all’ingresso degli animali, ritengo che in circostanze straordinarie debbano prevalere principi fondamentali di solidarietà, umanità e buon senso. Un rifugio alpino, per sua natura, non è solo un luogo di ristoro ma soprattutto un punto di protezione e sicurezza per chiunque si trovi in difficoltà, persone e animali compresi.

Gli animali, ormai riconosciuti come parte integrante delle famiglie, dipendono interamente da chi se ne prende cura. Non è accettabile che, di fronte a un’emergenza, una famiglia in montagna debba scegliere tra la propria incolumità e quella del proprio compagno di vita a quattro zampe.

Per queste ragioni chiedo formalmente al Club Alpino Italiano di:

  • Avviare verifiche puntuali sull’episodio segnalato, per chiarire quanto accaduto presso il Rifugio Val di Fumo.
  • Promuovere un protocollo nazionale vincolante per i rifugi affiliati, che garantisca l’accesso agli animali in condizioni di emergenza o di pericolo.
  • Definire linee guida uniformi su tutto il territorio, che permettano alle famiglie con animali di trovare riparo e sicurezza almeno per il tempo necessario a metterli in salvo.

Sono convinta che un’iniziativa del CAI in questa direzione rappresenterebbe non solo un passo concreto a tutela degli animali e delle persone, ma anche un segnale di grande civiltà e responsabilità sociale.

Nel 2025 non possiamo più permettere che un animale venga lasciato senza protezione in situazioni di emergenza. È una questione che va oltre le regole: riguarda la cultura della montagna, i valori di solidarietà che essa incarna e, in definitiva, la nostra capacità di riconoscere dignità e tutela a ogni forma di vita.

Confidando nella Vostra sensibilità e attenzione, resto a disposizione per un dialogo costruttivo e per offrire la collaborazione della nostra Associazione nella definizione delle misure più opportune.

Con stima e fiducia,
Piera Rosati
Presidente Nazionale
LNDC Animal Protection – Lega Nazionale per la Difesa del Cane

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