La sua unica colpa è stata quella di correre dietro al pallone con cui il gruppo stava giocando, perché è sempre stato un cane giocoso e aperto all’interazione con le persone. Ora probabilmente non sarà più così, visto che lo hanno preso a calci e pugni e ferito con una lama. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Bisogna identificarli e coinvolgere le famiglie, perché questi comportamenti sono gravissini e possono portare anche a peggio”.
Max era un cagnolino che viveva libero a Crispiano (TA), seguito da alcuni volontari locali. Un cagnolino molto docile e mansueto, che si fidava delle persone e in particolare dei bambini, a cui si avvicinava sempre con molta facilità per interagire giocosamente e per ricevere qualche carezza. Purtroppo è d’obbligo utilizzare i verbi al passato perché probabilmente dopo quello che gli è successo non sarà più così socievole, o comunque non per il momento. Stando a quanto hanno riferito alcuni testimoni alle volontarie che poi l’hanno soccorso, qualche giorno fa un gruppo di ragazzini stava giocando con un pallone quando Max ha cercato di unirsi a loro rincorrendo la palla. Questo però ha fatto scattare la rabbia del branco, è proprio il caso di dirlo, di ragazzi che lo hanno inseguito e poi preso a calci e pugni, arrivando perfino a ferirlo con qualcosa di tagliente, probabilmente un coltellino.
Quando questi episodi riguardano dei ragazzini o degli adolescenti non posso fare a meno di avere un senso di angoscia e preoccupazione per il futuro, anche perché non sono casi così sporadici. Che educazione stiamo dando alle nuove generazioni? Come possono dei giovani arrivare a dei livelli di brutalità così grande nei confronti di una creatura che tutti descrivono docile e socievole? Non si trattava di un cane aggressivo o mordace, cosa che non avrebbe comunque giustificato quanto accaduto ma almeno si sarebbe potuto pensare a un tentativo di difendersi. In questo caso non c’era davvero nessuno motivo per infierire in questo modo, solo perché Max ha corso dietro a una palla per giocare.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection
Max adesso è al sicuro, accudito dalle volontarie che lo hanno soccorso e curato, ma per lui il recupero psicologico sarà sicuramente lungo, dato il trauma che ha vissuto per essersi fidato troppo di alcuni umani poco più che bambini. Non sarà facile per lui tornare a fidarsi delle persone e sicuramente non sarà più possibile per lui continuare a vivere in strada.
Ci siamo subito attivati per sporgere denuncia contro ignoti ma è necessario che le persone che hanno informazioni utili a rintracciare i responsabili collaborino, mandando una mail – anche in forma anonima – all’indirizzo avvocato@lndcanimalprotection.org. C’è anche da chiedersi come è possibile che un ragazzino si porti dietro un coltellino quando va a giocare a pallone con gli amici. È importante che questi ragazzi vengano identificati e si prendano la responsabilità di quello che hanno fatto, coinvolgendo ovviamente le famiglie. I ragazzi, ma anche i loro genitori, devono capire che questi comportamenti devono essere corretti il prima possibile, altrimenti potrebbero portare a conseguenze ancora più gravi. Nel frattempo speriamo che Max possa rimettersi del tutto e trovare una famiglia che lo accolga con sé.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection


