Ricordiamo la sofferenza di miliardi di animali sfruttati negli allevamenti e celebriamo il valore della vita, la speranza e la rinascita nei rifugi e nei santuari.
Il 2 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata dedicata agli animali negli allevamenti. Una ricorrenza importante, che nasce per ricordare la condizione di miliardi di esseri senzienti destinati a vivere e morire negli allevamenti tra sofferenze, privazioni e sfruttamento. Animali nati per essere considerati merce, numeri, prodotti di un’industria che nega loro ciò che hanno di più naturale: la libertà, la possibilità di esprimere i propri comportamenti, l’amore di un legame familiare.
Dietro ogni vitello separato dalla madre, ogni maiale rinchiuso in un recinto di cemento, ogni gallina costretta in una gabbia troppo stretta per aprire le ali, c’è una vita che sente, che soffre, che ama. Non c’è alcuna differenza tra questi animali e i cani o i gatti che vivono nelle nostre case. Hanno lo stesso diritto a una vita dignitosa, alla cura, alla protezione. Hanno lo stesso bisogno di affetto e la stessa capacità di donarlo.
Come LNDC Animal Protection, ogni anno ci impegniamo a salvare tanti animali dall’industria della carne e dai maltrattamenti, dimostrando che un’altra strada è possibile. E non sono solo numeri, ma storie individuali di riscatto, di seconde possibilità, di esistenze che tornano a fiorire.
Un ruolo fondamentale in questo percorso lo svolgono i santuari. Sono luoghi di speranza, dove gli animali scampati al macello o sottratti a situazioni di abuso ritrovano libertà e dignità. In questi rifugi ritrovano la terra sotto le zampe, il sole, il vento, il silenzio che sostituisce il rumore delle catene. Ricevono cure, attenzioni e affetto da parte di volontari che ogni giorno scelgono di dedicare tempo e energie per garantire loro un futuro diverso. I santuari sono la dimostrazione concreta che gli animali da allevamento non sono macchine da produzione, ma individui unici, capaci di stringere legami, di giocare, di comunicare e di vivere serenamente.
Celebrare il 2 ottobre significa quindi non solo denunciare la sofferenza a cui questi animali sono condannati, ma anche ricordare che il cambiamento è possibile. È un invito a guardarli con occhi diversi, a riconoscere in loro la stessa vita che rispettiamo nei nostri compagni vita, nel nostro cane, gatto o qualsiasi altro animale che vive in casa.
In questa giornata, la nostra voce vuole unirsi a quella di chi chiede un futuro senza gabbie, senza sfruttamento, senza crudeltà. Un futuro fatto di rispetto, compassione e libertà per tutti gli animali.


