Un focolaio di influenza aviaria avrebbe colpito la Società Agricola Bruzzese, la stessa azienda autorizzata a costruire un maxi–allevamento ad Arborio e per la quale LNDC Animal Protection, insieme ad altre associazioni, aveva mandato una diffida alle istituzioni locali nei mesi scorsi. L’associazione ribadisce i rischi legati agli allevamenti intensivi.
LNDC Animal Protection esprime forte preoccupazione per la notizia, emersa solo in queste ore, di un focolaio di influenza aviaria rilevato nel vercellese, a Olgiate Olona, che avrebbe interessato la Società Agricola Bruzzese, la stessa azienda che è in procinto di aprire un nuovo allevamento di galline ovaiole nel territorio di Arborio.
Desta quindi ancor maggiore preoccupazione l’autorizzazione di questa nuova struttura per la quale diverse associazioni, tra cui LNDC Animal Protection, avevano già diffidato l’amministrazione dal procedere in tal senso, segnalando rischi e criticità legati all’insediamento della struttura.
La ricorrenza sempre più frequente di nuovi focolai di influenza aviaria in Italia e in Europa conferma le criticità degli allevamenti intensivi, che concentrano migliaia di animali in spazi troppo ristretti e con sistemi di biosicurezza del tutto inefficaci, quando applicati. Sebbene le autorità locali minimizzino e descrivano la possibilità di contagio per l’uomo bassa o molto bassa, dagli USA è arrivata proprio in questi ultimi giorni la notizia del primo contagio da virus H5N5, che ha portato al decesso dell’uomo infettato. Un evento che dovrebbe far aprire una seria riflessione, una volta per tutte, sulla grave pericolosità di luoghi come gli allevamenti intensivi che non solo minano seriamente il benessere animale ma anche la salute umana.
“Continueremo a vigilare e a far sentire la nostra voce contro il maxi-allevamento di galline di Arborio che rappresenta l’ennesimo luogo di sfruttamento e dolore, oltre a un potenziale rischio per la salute pubblica e degli animali”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.


