Nel processo per maltrattamento di animali legato alle sperimentazioni nel laboratorio Aptuit di Verona, il legale rappresentante ha patteggiato sei mesi di reclusione. LNDC Animal Protection, ammessa come parte civile, si è opposta alla richiesta di messa alla prova avanzata dalla veterinaria coinvolta e continuerà a seguire da vicino le vicende giudiziarie legate a questa realtà di sofferenza e dolore.
Si è tenuta venerdì 7 novembre, presso il Tribunale di Verona, l’udienza del processo a carico del legale rappresentante del laboratorio di sperimentazione Aptuit e della veterinaria responsabile del benessere animale nelle strutture dove venivano condotti esperimenti su animali. Ai due imputati erano contestati i reati di maltrattamento di animali ai sensi dell’art. 544-ter del Codice penale.
Durante l’udienza LNDC Animal Protection è stata ammessa come parte civile, un riconoscimento importante che conferma il ruolo dell’associazione nella difesa dei diritti degli animali anche in sede giudiziaria.
Nel corso del procedimento, il legale rappresentante della struttura ha richiesto di accedere al rito del patteggiamento, ottenendo una pena di sei mesi di reclusione. La veterinaria, invece, ha presentato richiesta di messa alla prova, che il giudice ha ritenuto astrattamente ammissibile, riservandosi di valutarla dopo aver ricevuto ulteriore documentazione e rinviando quindi la decisione a maggio 2026. LNDC Animal Protection, insieme al Pubblico Ministero, si è opposta a questa richiesta, ritenendo che la gravità dei fatti contestati non consenta di ricorrere a soluzioni alternative a un processo ordinario che possa eventualmente portare a una condanna.
“Il riconoscimento della nostra costituzione di parte civile rappresenta un segnale fondamentale. Da anni ci battiamo contro la sofferenza inflitta agli animali nei laboratori di sperimentazione, e questa decisione conferma la legittimità e la serietà del nostro impegno”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
L’associazione ha seguito la vicenda anche in sede amministrativa, presentando ricorsi al TAR per chiedere l’annullamento di alcuni progetti di sperimentazione sugli animali. Tali procedimenti si erano conclusi con una sentenza di non doversi procedere per sopravvenuta cessazione della validità temporale dei progetti contestati.
“Continueremo a seguire da vicino tutti gli sviluppi di questa vicenda e di altri procedimenti ancora in corso che riguardano la struttura Aptuit. Gli animali usati nei laboratori subiscono sofferenze indicibili, e il nostro dovere è dare voce anche a loro nelle aule di tribunale”, conclude Rosati.


