27 Ott, 2025
Oggi il nostro pensiero va a loro
27 Ott, 2025
Oggi il nostro pensiero va a loro

Le anime degli animali che abbiamo amato e che continuano a camminarci accanto

Oggi, 27 ottobre, secondo un’antica tradizione le anime degli animali che abbiamo amato ci sono più vicine. Non è una semplice ricorrenza: è un filo invisibile che tira il cuore verso chi ha condiviso con noi giorni, notti, abitudini e attese. Hanno abitato le nostre case e i nostri silenzi, hanno imparato il ritmo del nostro respiro, sono entrati nella nostra vita senza chiedere nulla e, senza clamore, l’hanno riempita di luce.

Chi ha amato un animale lo sa: il legame non finisce quando il corpo se ne va. Cambia forma. Resta nei gesti che ripetiamo senza accorgercene, in quelle piccole traiettorie quotidiane che ancora portano il loro nome, in fotografie che non sono foto ma stanze dove entriamo per un istante. È un linguaggio senza parole: uno sguardo che dice “ci sono”, una coda che accende un sorriso, un muso che asciuga una lacrima. Tutto questo non scompare: si sposta di luogo, dalla presenza al ricordo vivo, dallo spazio di casa a quello del cuore.

Gli animali sono maestri discreti. Hanno insegnato la fiducia che non si proclama, la pazienza che non fa rumore, la gioia semplice che non chiede permesso. Ci hanno mostrato che la cura è un verbo che si coniuga con il tempo, che la fedeltà non è un obbligo ma una scelta quotidiana, che l’amore vero non domanda: offre. È per questo che in tanti, oggi, sentono un passo leggero in un’altra stanza, la voglia di pronunciare un nome ad alta voce, la necessità di un grazie.

Ricordare non vuol dire guardare indietro con malinconia. Vuol dire riconoscere che ciò che abbiamo ricevuto continua ad agire in noi: ci rende più attenti, più giusti, più capaci di rispetto verso ogni creatura. Molti parlano di “assenza”; eppure, nelle giornate come questa, l’assenza somiglia sorprendentemente a una presenza che consola. Si manifesta in un dettaglio, in un’abitudine, in un riflesso di luce sulla parete. È una compagnia diversa, ma reale, soprattutto per chi sente ancora accanto gli animali che non sono più con noi.

C’è chi oggi accenderà una candela, chi aprirà una finestra per respirare più lentamente, chi terrà tra le dita un collare o una medaglietta. A ciascuno il suo modo. Non esistono riti giusti o sbagliati: esiste il bisogno umano di dare forma alla gratitudine. E la gratitudine, spesso, ha il suono di una carezza pronunciata piano, di un nome sussurrato, di una promessa rinnovata: “Sono con te, sempre.”

A loro, che ci hanno aspettato sulla soglia, che hanno capito i giorni duri senza fare domande, che hanno trasformato la casa in un luogo più vero. A loro, che ci hanno reso migliori. Oggi il nostro pensiero va lì, dove l’amore non finisce: cambia forma per restare. Grazie per ogni passo accanto al nostro. Grazie per averci mostrato che, anche quando il cielo sembra lontano, qualcuno continua a camminarci accanto. Sempre.

Altri articoli:

Queste sono le azioni che ci vedono in prima linea, aiutaci a proseguirle

Restiamo in contatto

Segui le nostre azioni i difesa degli animali

Share This