Poiché le attività di “controllo faunistico” non costituiscono attività venatoria, secondo la Regione Liguria possono essere effettuate anche in deroga ai divieti imposti dalla legge nazionale in tema di distanze dalle abitazioni. Caso esemplare quello di alcuni cittadini di Sanremo preoccupati per gli spari a pochi metri dalle loro case, a cui le forze dell’ordine avrebbero risposto di “chiudersi in casa”. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Ennesimo maldestro e pericoloso tentativo di una certa parte politica di tenersi buono il mondo venatorio come bacino elettorale, facendo concessioni”.
Dal mese di gennaio, mentre nel centro della ridente cittadina di Sanremo fervevano i preparativi per l’appuntamento annuale con il Festival, gli abitanti di una via periferica erano costretti a restare barricati in casa, temendo per la loro vita. I residenti di via Bonmoschetto, infatti, erano sotto assedio da parte di cacciatori autorizzati dalla Regione Liguria a sparare a pochi metri dalle loro case nell’ambito di un cosiddetto “controllo faunistico” per ridurre la popolazione di cinghiali.
I cittadini, giustamente preoccupati per loro stessi e per i loro animali domestici, hanno chiesto aiuto alle forze dell’ordine che per tutta risposta avrebbero semplicemente consigliato di “chiudersi in casa”. Il problema, infatti, è che le norme della Regione Liguria consentono di sparare anche a distanza ravvicinata dalle case, derogando ai limiti imposti dalla legge nazionale 157/92 ossia quelli di mantenere una distanza minima di 100 metri dalle abitazioni e di 50 metri dalle strade.
È veramente inconcepibile che un atto amministrativo locale possa pensare di derogare a delle norme nazionali, soprattutto quando si tratta di sicurezza pubblica. Nel maldestro tentativo di tenersi buono il mondo venatorio come bacino elettorale, facendo concessioni a suo favore, una certa parte politica continua a fare danni. Ora, grazie a questa assurda norma, non sono più soltanto gli animali selvatici a essere in pericolo per colpa delle doppiette dei cacciatori, ma anche tutti gli animali domestici e tutti i cittadini della Regione Liguria che potranno trovarsi una persona armata davanti alla porta di casa mentre esegue un “controllo faunistico”.
Piera Rosati -Presidente LNDC Animal Protection
La Presidente di LNDC Animal Protection ha quindi scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, inviandola per conoscenza anche alla Procura della Repubblica e al Gruppo Carabinieri Forestali di Imperia.
Ho sottolineato a Toti quanto fosse poco opportuno che una norma locale derogasse a una di rango superiore, soprattutto considerando che mette a rischio l’incolumità dei cittadini, e l’ho quindi esortato a modificarla attenendosi alle disposizioni della 157/92 o quanto meno indicando una distanza minima da tenere rispetto alle case. Alla Procura e ai Carabinieri ho chiesto di monitorare attentamente queste attività di controllo faunistico al fine di prevenire incidenti che, con una norma di questo genere, sembrano essere inevitabili prima o poi.
Piera Rosati -Presidente LNDC Animal Protection


