ENPA, LAV e LNDC: faremo ricorso al Consiglio di Stato, non possiamo più tollerare che gli animali siano uccisi per inadempienze degli esseri umani
A seguito dell’udienza collegiale tenutasi ieri il TAR di Bolzano ha rigettato la domanda cautelare in difesa dei lupi, che era stata avanzata dalle associazioni Enpa, LAV e LNDC Animal Protection, al fine di sospendere il provvedimento di uccisione di due lupi a caso condannati a morte dal presidente Kompatscher a causa di alcune predazioni avvenute a Malga Furgles.
Già i primi giorni di agosto il Presidente del TAR aveva deciso di non concedere la sospensiva al provvedimento di abbattimento, legittimando l’uccisione immediata dei lupi. E, dopo solo tre giorni, infatti, si è verificata la prima esecuzione.
“Uccidere degli animali a caso perché alcune pecore incustodite sono state predate è un atto che non trova giustificazione in alcuna teoria scientifica”, continuano a sostenere le associazioni.
È infatti risaputo che solo l’utilizzo dei sistemi di prevenzione può evitare le predazioni, mentre l’uccisione dei lupi può determinarne addirittura l’incremento. Tanto più in questo caso, nel quale i lupi non possono essere considerati responsabili per avere predato alcune pecore che, come si legge nei documenti della Provincia di Bolzano, erano state lasciate fuori dal loro recinto dallo stesso allevatore che ne aveva l’obbligo di custodia.
Inoltre, poiché un lupo era già stato illegalmente ucciso con il veleno in Provincia di Bolzano, questa ulteriore uccisione ha già comportato il raggiungimento della quota massima annuale di 1-2 lupi imposta da ISPRA. Non possiamo più tollerare che i lupi vengano messi nel mirino solo perché si comportano da lupi, mentre gli allevatori non fanno nulla per proteggere gli animali allevati.
“Noi non lasceremo nulla di intentato e cercheremo in ogni modo di salvare i lupi – concludono ENPA, LAV e LNDC Animal Protection – per questo stiamo depositando in queste ore il ricorso in Consiglio di Stato”.