L’associazione si unisce all’azione legale nei confronti dei bracconieri già intrapresa dai Carabinieri forestali del nucleo Cites del Centro anticrimine natura di Palermo, per maltrattamento di animali e uccellagione. Una ventina gli esemplari di avifauna protetta sequestrata, tra cui i lucherini e diversi cardellini. Piera Rosati, presidente LNDC: “I selvatici sono patrimonio indisponibile dello Stato, caccia e bracconaggio sono una piaga da sradicare con ogni mezzo. Seguiremo da vicino anche questa ennesima vicenda di crudeltà sugli animali”
Domenica scorsa i Carabinieri forestali del nucleo Cites del Centro anticrimine natura di Palermo hanno sequestrato a Ballarò una ventina di esemplari di avifauna protetta. L’associazione di protezione animali LNDC Animal Protection si unisce alla denuncia già sporta dalle Forze dell’Ordine verso i bracconieri, avvenuta grazie alle segnalazioni effettuate dai volontari dell’associazione protezionistica Adorno che effettuano periodiche ispezioni del mercato.
Cacciatori e bracconieri pensano di poter fare ciò che vogliono, ma sembrano dimenticare che la fauna selvatica è definita dalla legge patrimonio indisponibile dello Stato. Siamo grati all’Arma che non smette di monitorare e intervenire per ridurre questa piaga in un mercato come quello di Ballarò, che continua tristemente ad essere un centro di traffico illegale di fauna protetta, davanti all’indifferenza della politica e dei cittadini.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection
Tra gli animali sequestrati ci sono i lucherini, passeri non comuni in Sicilia, e i cardellini, spesso usati come richiami. Tra le diverse pratiche orribili utilizzate dai bracconieri c’è l’uccellagione, che consiste nell’utilizzo di trappole o reti fisse per catturare uccelli vivi. Una pratica illegale in Italia, ma che purtroppo continua a essere usata molto spesso.
Il team legale di LNDC Animal Protection seguirà da vicino anche questa ennesima vicenda di crudeltà sugli animali. La caccia e il bracconaggio sono una vera piaga per la fauna selvatica, anche se solo la seconda attività è considerata illegale. Tuttavia, in moltissimi casi i bracconieri sono in realtà dei cacciatori autorizzati che però operano al di fuori dei limiti di legge, una chiara malafede che spesso si cela dietro il mondo venatorio. Per questo è sempre più necessario intensificare i controlli e, soprattutto, prendere in seria considerazione l’opzione di abolire finalmente questa attività crudele e anacronistica, che non ha più alcun senso di esistere.
Che si tratti di sfogare la loro frustrazione uccidendo creature indifese o di tentare un facile guadagno trafficando con specie protette, cacciatori e bracconieri non devono avere il diritto di continuare a portare avanti condotte così discutibili e lesive per l’habitat e la fauna.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection