23 Lug, 2024
LNDC continua la sua battaglia per le capre di Alicudi
23 Lug, 2024
LNDC continua la sua battaglia per le capre di Alicudi

Nonostante le azioni portate avanti in questi mesi, il Comune prosegue nel suo intento di deportare le capre inselvatichite che da tempo vivono sull’isola e donarle alle aziende agricole, cambiando drasticamente la loro vita da animali liberi ad animali destinati ad essere sfruttati per profitto. LNDC Animal Protection non ci sta e scrive un’ennesima lettera alle istituzioni, insieme a Rete dei Santuari di Animali Liberi e LAV. 

Le capre inselvatichite dell’isola di Alicudi sono ancora a rischio di essere catturate e deportate nelle aziende agricole che ne hanno fatto richiesta. Il Comune infatti prosegue nella sua intenzione di eradicare questi animali dal loro habitat, come annunciato mesi fa, motivo per cui noi di LNDC Animal Protection avevamo già scritto ad aprile una prima lettera di protesta alle autorità regionali.

Nonostante questo e nonostante la documentazione ottenuta tramite una richiesta di accesso agli atti non abbia dimostrato realmente alcun danno causato dalle capre, il Comune è andato avanti per la sua strada arrivando ad ordinare 100 marche auricolari per l’identificazione degli animali e realizzando un grande recinto per contenere un certo numero di capre da identificare di volta in volta.

Insieme alla Rete dei Santuari di Animali Liberi e a LAV, noi di LNDC Animal Protection siamo tornati a scrivere al Sindaco di Alicudi e al Presidente della Regione Schifani per evidenziare tutte le criticità di questo progetto, a partire dalla difficoltà di procedere con il trasferimento degli animali considerando la peculiarità del territorio.

Inoltre, la marcatura auricolare è già di base considerata invasiva e – considerando che le capre in questione sono inselvatichite – potrebbe incastrarsi nella vegetazione, causando gravi infezioni e ferite agli animali. Negli studi etologici, l’identificazione degli animali viene effettuata tramite l’osservazione degli animali e delle loro peculiarità come le corna, le orecchie, il comportamento, ecc.

Abbiamo inoltre sottolineato come questo gruppo di capre abbia un importante ruolo al livello di ecosistema e di biodiversità, dimostrando che non è scientificamente possibile che la popolazione cresca in maniera illimitata dato che è in grado di bioregolarsi, a meno che non ci sia un intervento umano.

Soprattutto, comunque, siamo contrari all’ipotesi che delle capre libere finiscano nelle mani dell’industria zootecnica, sinonimo di sfruttamento e morte.

Quindi, insieme alla Rete dei Santuari di Animali Liberi e a LAV, noi di LNDC Animal Protection abbiamo chiesto ancora una volta di sospendere questo progetto e abbiamo offerto la nostra disponibilità a un confronto e a collaborare per trovare una soluzione migliore e rispettosa della vita di questi animali, sperando almeno questa volta di ricevere risposta.

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