Un cacciatore, o forse un bracconiere, ha mancato il colpo mortale e ha lasciato che il cervo scappasse con la mandibola distrutta. Il povero animale ora sarà impossibilitato a nutrirsi e soffrirà terribilmente fino a morire. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Le armi fanno soltanto danni, bisogna rivedere le norme e le procedure per il loro utilizzo e per le autorizzazioni, per tutelare umani e animali”.
Nell’appennino reggiano, una fototrappola ha restituito l’immagine di un cervo gravemente ferito, con la mandibola distrutta da un colpo d’arma da fuoco. È molto probabile quindi che l’animale sia stato colpito da un cacciatore – o da un bracconiere – che però l’ha lasciato in quelle condizioni, condannandolo a morire di fame non potendosi nutrire. Grazie alle indagini, potrebbe essere possibile risalire al cacciatore nel caso in cui l’animale in questione fosse stato ufficialmente assegnato a qualcuno per l’abbattimento, come previsto dalle norme locali.
Questo episodio è molto grave ed è venuto alla luce solo per puro caso, grazie alle immagini delle fototrappole e dimostra quanti danni facciano le attività come la caccia e l’uso delle armi in generale. Questo povero animale ora sarà costretto a soffrire per chissà quanto tempo e morire in maniera lenta e dolorosa perché qualcuno, probabilmente autorizzato e teoricamente esperto, ha mancato il colpo mortale che sarebbe comunque stato da condannare ma quanto meno avrebbe evitato tutta questa sofferenza. Questa vicenda, in ogni caso, dà da pensare sul modo in cui vengono concessi i porto d’armi e sull’evidente mancanza o inefficienza dei controlli su come queste vengano usate. Penso, ad esempio, anche alla strage compiuta qualche tempo fa a Roma da un uomo che era autorizzato a sparare all’interno del poligono di tiro per sport, ma portò illecitamente con sé l’arma al di fuori per poi usarla contro i partecipanti di un’assemblea di condominio. Al giorno d’oggi, nella società attuale sempre più violenta, credo sia necessario rivedere le norme e le procedure utilizzate per concedere l’uso delle armi da fuoco, indipendentemente dall’ambito in cui devono essere usate, per tentare di tutelare maggiormente sia le persone sia gli animali.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection