In risposta al sondaggio dell’Istituto provinciale di statistica Astat secondo cui tre altoatesini su quattro non vorrebbero lupi e orsi sul territorio, LNDC Animal Protection ricorda che queste specie sono native dell’Alto Adige, reintrodotte grazie a progetti come Life Ursus, che ha portato benefici economici e ambientali. L’associazione condanna il clima di odio e chiede misure preventive concrete invece che slogan politici e pregiudizi.
LNDC Animal Protection interviene in merito alla notizia secondo cui circa tre abitanti dell’Alto Adige su quattro si dicono contrari alla presenza di lupi e orsi sul territorio, stando a un sondaggio condotto dall’Istituto provinciale di statistica, per sottolineare che non spetta ai cittadini decidere se lupi e orsi debbano vivere in un habitat che è il loro da sempre.
Queste specie selvatiche abitavano le montagne dell’Alto Adige molto prima che l’uomo vi si insediasse, e svolgono un ruolo ecologico fondamentale: regolano le popolazioni di prede, mantengono l’equilibrio degli ecosistemi, contribuiscono alla biodiversità. Le popolazioni umane che sono insorte, le politiche, gli allevatori devono tener presente che la fauna selvatica non è un’opzione da rimuovere per comodità, ma una presenza naturale da gestire con rispetto e responsabilità.
Gli orsi in particolare, dopo essere stati sterminati, sono stati reintrodotti con successo – grazie al progetto Life Ursus – che ha impegnato risorse pubbliche ed europee, apportando milioni di euro nelle casse della Regione e della Provincia di Bolzano. Un vantaggio di cui hanno beneficiato non solo pochi ambientalisti, ma l’intera comunità locale. Osteggiare la presenza di queste specie significa ignorare non solo il valore ecologico, ma anche quello economico e culturale che la fauna selvatica porta con sé.
Certo, i conflitti esistono: danni agli alpeggi, predazioni, timori da parte degli allevatori. Ma la risposta non deve essere quella di dire “non vogliamo lupi o orsi” ma quella di investire in misure di prevenzione vere: recinzioni, cani da guardiania, indennizzi, dati aggiornati, informazione, protocolli di sicurezza, protezione dei terreni. Solo così si costruisce una convivenza rispettosa e sostenibile.
“Questa avversione verso lupi e orsi spesso è alimentata da pregiudizi, paure infondate, politiche locali che strumentalizzano il sentimento popolare, e da interessi economici che vedono l’animale selvatico solo come una minaccia al profitto. Non è accettabile che tali opinioni prevalgano sul rispetto per la vita, sulla scienza, sulla legge e sul buon senso ecologico, tanto più in questo momento drammatico per quanto riguarda l’ambiente e il cambiamento climatico”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
LNDC Animal Protection chiede alle autorità competenti – Provincia Autonoma di Bolzano, Regione Trentino-Alto Adige, Ministero dell’Ambiente – di fermare la retorica dell’odio e di promuovere campagne di informazione diffuse che spieghino cosa significa realmente convivere con orsi e lupi, evitando di demonizzarli.
È responsabilità pubblica garantire che queste specie restino protette, che non vengano usate come capro espiatorio politico, e che la loro presenza venga compresa come parte integrante del paesaggio, della storia e della natura, non una minaccia da eliminare.