17 Ott, 2025
LNDC Animal Protection e Green Impact: “Il lupo va difeso, non declassato. Il nostro ricorso alla Corte di Giustizia Europea è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.”
17 Ott, 2025
LNDC Animal Protection e Green Impact: “Il lupo va difeso, non declassato. Il nostro ricorso alla Corte di Giustizia Europea è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.”

Le associazioni LNDC Animal Protection e Green Impact, insieme a Earth ODV, One Voice (Francia) e Great Lakes (Ungheria), hanno presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per chiedere l’annullamento del declassamento del lupo deciso a giugno dalla UE. Il ricorso è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale e ora la Corte dovrà esprimersi al riguardo.

Il lupo (Canis lupus) è una specie chiave per la salute degli ecosistemi europei: regola le popolazioni di ungulati selvatici, favorisce la rigenerazione naturale delle foreste e contribuisce alla mitigazione del cambiamento climatico. È, a tutti gli effetti, un bene comune di tutti i cittadini europei, tutelato dal diritto dell’Unione e simbolo dell’equilibrio tra uomo e natura.

Nonostante ciò, la UE ha deciso lo scorso giugno di declassare il livello di protezione del lupo, minando decenni di politiche di conservazione e aprendo la strada a una gestione più permissiva, fino a includere l’abbattimento. Una decisione che ignora le solide basi scientifiche e risponde invece a pressioni politiche e interessi di parte.

Per questo motivo, LNDC Animal Protection, Green Impact, Earth ODV, la francese One Voice e l’ungherese Great Lakes hanno presentato un ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (caso T-563/25), ora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale europea, per chiedere l’annullamento di tale decisione. Si tratta del secondo passo in una battaglia legale già avviata con il precedente ricorso (caso T-634/24) contro il declassamento nell’ambito della Convenzione di Berna.

Il nostro obiettivo – spiegano Green Impact e LNDC Animal Protection è difendere non solo il lupo, ma anche la credibilità del diritto europeo e il principio di precauzione, che impone di basare ogni decisione su dati scientifici indipendenti e non su interessi economici o politici. Al momento, sembra invece che la classe politica europea preferisca credere alla favola di Cappuccetto Rosso e del lupo cattivo anziché alla scienza”.

Il lupo italico (Canis lupus italicus), sottospecie unica al mondo, è un autentico patrimonio genetico ‘made in Italy’, oggi minacciato da una politica miope e da campagne di disinformazione che alimentano paure infondate. Più della metà delle popolazioni europee di lupo è ancora vulnerabile o a rischio di estinzione (IUCN, 2023), e in molti Paesi i casi di bracconaggio, avvelenamento e incidenti stradali restano drammaticamente diffusi.

Allo stesso tempo, milioni di euro vengono ogni anno destinati a sussidi e rimborsi per i danni da fauna selvatica (cinghiali, daini e altri ungulati), che rappresenta la preda naturale del lupo. Basterebbe invece lasciare che i lupi svolgessero la loro naturale funzione di regolatori naturali degli ecosistemi per prevenire questi danni, applicando al tempo stesso le corrette e adeguate misure di prevenzione per le predazioni degli stessi al bestiame. La convivenza è possibile – e doverosa – solo promuovendo conoscenza, prevenzione e responsabilità, non con il fucile.

Le Associazioni chiedono quindi al Governo italiano di non recepire il declassamento nella normativa nazionale, in attesa della decisione della Corte di Giustizia, anche perché la normativa europea consente di mantenere la protezione rigorosa del lupo fino al gennaio 2027.

Difendere il lupo – concludono LNDC Animal Protection e Green Impact – significa difendere la scienza, la natura e il futuro del nostro pianeta. Non possiamo permettere che una specie simbolo dell’equilibrio naturale continui a essere vittima dell’ignoranza e della paura.”

Queste sono le azioni che ci vedono in prima linea, aiutaci a proseguirle

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