Nel processo per la brutale uccisione di un cagnolino in provincia di Foggia, LNDC Animal Protection è stata ammessa come parte civile. L’udienza è stata rinviata al 16 dicembre per decidere sull’istanza di messa alla prova avanzata dall’imputato, rispetto alla quale l’Associazione annuncia di fare opposizione, ritenendola tardiva e inadeguata rispetto alla gravità dei fatti.
Si è tenuta una nuova udienza del processo per la barbara uccisione di un cagnolino avvenuta un anno fa a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia. Un episodio di estrema crudeltà che aveva scosso profondamente la comunità e l’opinione pubblica. LNDC Animal Protection, rappresentata dall’Avv. Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali dell’Associazione, è stata ammessa come parte civile, ottenendo così il riconoscimento del proprio ruolo nel rappresentare gli interessi degli animali vittime di violenza.
Nel corso dell’udienza, il giudice ha disposto il rinvio al 16 dicembre per decidere sull’istanza di messa alla prova presentata dalla difesa dell’imputato, una richiesta che, secondo l’Avv. Pezone, “è tardiva e comunque non opportuna rispetto alla gravità dei fatti contestati”. LNDC Animal Protection ha già annunciato che si opporrà formalmente alla concessione della messa alla prova nella prossima udienza, ritenendo che l’efferatezza del gesto richieda una risposta giudiziaria piena e proporzionata.
Ricordiamo, infatti, che la messa alla prova è uno strumento previsto dal diritto penale italiano che consente all’imputato di evitare il processo o la condanna svolgendo un periodo di lavoro di pubblica utilità.
Se la prova si conclude positivamente, il reato viene estinto.
“Gli animali sono esseri senzienti e chi li uccide in modo così brutale deve risponderne davanti alla giustizia senza sconti e senza scorciatoie. Siamo soddisfatti per l’ammissione come parte civile, che ci consente di far sentire la voce di chi non può difendersi. Ora ci batteremo affinché non venga concessa la messa alla prova e si arrivi a una condanna che riconosca la gravità del reato e la sofferenza inflitta a un essere innocente”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
LNDC Animal Protection continuerà a seguire con determinazione lo sviluppo del processo, ribadendo che ogni atto di violenza contro un animale è un reato e come tale deve essere perseguito con l’adeguata severità.


