In vista della manifestazione del 4 ottobre contro i grandi carnivori, come orsi e lupi, LNDC Animal Protection replica alle affermazioni di Tutela Rurale: i dati ufficiali smentiscono allarmismi e semplificazioni. Il 4 ottobre, Giornata Mondiale degli Animali, dovrebbe essere un’occasione di rispetto e non di odio verso la fauna selvatica.
LNDC Animal Protection prende posizione contro l’ennesima campagna di disinformazione sui grandi carnivori diffusa dall’associazione Tutela Rurale e ripresa nel loro articolo del 24 settembre. Le accuse rivolte a ISPRA e alle istituzioni non trovano riscontro nei dati ufficiali e vanno semplicemente ad alimentare un clima di odio contro lupi e orsi, animali fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi oltre che esseri senzienti che hanno diritto di vivere negli spazi che costituiscono il loro habitat.
ISPRA e l’Unione Europea. L’associazione Tutela Rurale afferma che ISPRA nega gli abbattimenti, mentre in Francia vengono applicate deroghe in maniera più facile. Le deroghe alla tutela dei grandi carnivori sono previste dall’articolo 16 della Direttiva Habitat, ma solo in presenza di condizioni precise. Le linee guida della Commissione Europea (2021/C 496/01) a cui fa riferimento l’associazione Tutela Rurale affermano chiaramente che “Il ricorso alla deroga può essere giustificato solo quando è sufficientemente dimostrato che le possibili alternative non sono valide“ e, in merito ai costi delle alternative, specifica che “il costo economico non può essere l’unico fattore determinante nell’analisi delle soluzioni alternative. In particolare, non si possono scartare a priori soluzioni alternative valide con la motivazione che il loro costo sarebbe troppo elevato“. Inoltre, sempre le linee guida comunitarie, specificano che “Un’altra soluzione non può essere considerata come non valida solo perché causerebbe maggiori disagi o costringerebbe i beneficiari della deroga a modificare il loro comportamento.” Il parere tecnico di ISPRA ha proprio l’obiettivo di valutare, “caso per caso quando si presenta il problema” come previsto dalle linee guida, le misure da attuare per prevenire danni che la Commissione Europea definisce gravi. Il paragrafo 3-23 del documento comunitario specifica che “Ne consegue che il semplice disturbo e i normali rischi commerciali non possono costituire motivazioni legittime per la concessione di deroghe”.
Prevenzione efficace. Secondo Tutela Rurale, recinzioni e cani da guardiania non funzionano ma questa affermazione è falsa e fuorviante. Le esperienze dei progetti LIFE e le linee guida europee dimostrano che recinzioni elettrificate ben installate e manutenute, custodia notturna e cani da guardiania in numero adeguato riducono drasticamente gli attacchi. Inoltre, al contrario di quanto affermato dalla suddetta associazione, studi tecnici riportano che i lupi raramente saltano recinzioni elettriche posizionate in maniera adeguata Dove i sistemi hanno fallito, le analisi mostrano quasi sempre errori di posa, manutenzione o gestione.
Dati locali e indennizzi. Gli eventi in Valsugana e altrove vanno sempre letti alla luce della presenza o meno di misure di prevenzione, della qualità delle installazioni e della pressione predatoria locale. Non è serio attribuire ogni criticità alla “pericolosità” dei carnivori, ignorando i fattori gestionali.
La lettera alla Provincia di Trento. Nell’articolo sul proprio blog, l’associazione Tutela Rurale ha anche divulgato la lettera che ha inviato a luglio alla Provincia di Trento chiedendo la “rettifica” delle informazioni sul lupo contenute nella pagina grandicarnivori.provincia.tn.it. LNDC Animal Protection ha analizzato il documento e scritto a sua volta all’associazione, ripristinando una corretta lettura non strumentalizzata dei dati scientifici e obiettivi.
Infine, LNDC trova assolutamente fuori luogo la scelta di convocare una manifestazione “contro i grandi carnivori” il prossimo 4 ottobre, Giornata Mondiale degli Animali e festa di San Francesco d’Assisi. Una ricorrenza simbolo del rispetto per ogni creatura non può essere strumentalizzata per alimentare conflitti e paure.
“Secondo i dati ufficiali, su una popolazione di circa 3.300 lupi in tutta Italia, solo 7 – pari allo 0,21% dei lupi italiani – si sarebbero resi responsabili di attacchi all’uomo nell’arco degli ultimi 7 anni. Diffondere allarmi basati su pochi casi isolati e spesso legati all’abituazione alimentare non contribuisce alla sicurezza delle persone”, dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “La vera soluzione passa da prevenzione, informazione, corretta gestione degli attrattori e applicazione dei protocolli di dissuasione previsti. Alimentare odio e paura serve solo a difendere interessi economici di pochi, non a costruire una convivenza equilibrata tra uomo e natura”.
LNDC Animal Protection continuerà a vigilare e a contrastare ogni tentativo di strumentalizzazione politica o economica dei grandi carnivori, difendendo il diritto alla vita di lupi e orsi e promuovendo soluzioni scientificamente fondate per la convivenza.