31 Lug, 2025
Emergenza Abbandono: salvare una vita, ogni volta che ci riusciamo
31 Lug, 2025
Emergenza Abbandono: salvare una vita, ogni volta che ci riusciamo

Quando l’abbandono torna, noi torniamo a combatterlo.

Ogni estate, puntuale come il caldo torrido e l’asfalto bollente, torna anche una delle piaghe più crudeli e invisibili: l’abbandono.
Decine di migliaia di animali vengono lasciati soli, sul ciglio della strada, nei campi, nei parcheggi, nei boschi. Senza acqua. Senza cibo. Senza possibilità.

Occhi smarriti che cercano chi non tornerà. Corpi piccoli o stremati che affrontano da soli la fame, la sete, la paura.

È una ferita collettiva, una vergogna silenziosa che si ripete ogni anno e che racconta molto di noi come società. L’abbandono non è solo un reato, è una crudele forma di violenza, spesso invisibile.
Significa privare un essere senziente di ogni punto di riferimento, scaricarlo nel nulla e negargli qualsiasi forma di dignità e protezione.

Ma quando tutti voltano lo sguardo, noi no. LNDC Animal Protection è lì. Sempre.
Come lo siamo stati per Gaia, una cucciola di soli 5 mesi che abbiamo trovato sull’asfalto rovente, sotto il sole, ferita, coperta di rogna, spaventata e denutrita.

La storia di Gaia: piccola, ferita, sola. Ma pronta a fidarsi ancora.

Era un giorno torrido, uno di quelli in cui l’asfalto sembra bruciare anche l’aria. I nostri volontari erano sul campo, impegnati nell’ennesimo intervento di recupero di animali abbandonati. È stato allora che l’abbiamo vista.

Gaia aveva appena 5 mesi. Un corpicino minuto, raggomitolato a lato di una strada deserta.
La pelle era martoriata dalla rogna, quasi del tutto priva di pelo. Le ossa sporgevano sotto la magrezza estrema, e i suoi occhi, grandi e spaventati, raccontavano tutto: la fame, la solitudine, la paura di essere invisibile per sempre.

Non sappiamo da quanto tempo fosse lì. Forse giorni. Forse qualcuno l’aveva scaricata poco prima.
Quel che è certo è che nessuno si era fermato. Fino a quando siamo arrivati noi.

Quando ci siamo avvicinati, Gaia non è scappata, non ha reagito. Si è semplicemente lasciata prendere.
Come se avesse capito che quello era il suo unico spiraglio di salvezza.
Non un guaito. Non un tentativo di fuga. Solo un piccolo cuore stanco che voleva smettere di sopravvivere e iniziare, finalmente, a vivere.

L’abbiamo subito trasportata d’urgenza in clinica. La diagnosi era pesante: disidratazione grave, denutrizione, rogna estesa, ferite da grattamento, febbre. Le condizioni generali erano compromesse, ma i medici hanno fatto il possibile per stabilizzarla.

I primi giorni sono stati critici. Gaia non mangiava, non interagiva, restava rannicchiata in un angolo come se non osasse più chiedere nulla. Poi, piano piano, ha cominciato a rispondere alle cure, ai gesti delicati, alle carezze timide. Ha iniziato a fidarsi.

Ogni piccolo progresso è stato una conquista: una coda che si muove, uno sguardo che cerca il nostro, un passo traballante per raggiungere la ciotola. Gaia ha lottato. E noi con lei.

La sua seconda vita è cominciata

Oggi Gaia non è più sola. Vive in un luogo sicuro, seguita e accudita da persone che la amano. Le sue ferite si stanno rimarginando. Il pelo ha ricominciato a crescere. Il suo sguardo è cambiato.

Sorride, nel modo in cui sorridono i cani: con gli occhi lucidi, la lingua di fuori, e un’esplosione di fiducia che solo chi ha toccato il fondo conosce davvero. Corre, gioca, cerca il contatto. Gaia è tornata a essere una cucciola.

Ma non dimentichiamo da dove arriva. Gaia è uno dei tanti volti dell’abbandono. Uno dei tanti innocenti lasciati indietro. E uno dei tanti che, grazie al supporto di chi ci sostiene, è stato salvato in tempo.

Per ogni Gaia che ce l’ha fatta, ce ne sono molti che aspettano

Quella di Gaia è una storia a lieto fine. Ma non è l’unica, e non è l’ultima.
Ogni giorno riceviamo segnalazioni di animali soli, malati, feriti, affamati. Ogni giorno cerchiamo di esserci.
Ma servono cure, strutture, risorse. E serve soprattutto il cuore di chi, come te, non resta indifferente.

Per continuare a esserci – per Gaia, per chi è ancora per strada, per chi è stato tradito e abbandonato – abbiamo bisogno di te.

Dona ora. Anche poco può fare la differenza.
IBAN per donazioni: IT26D0538746040000038504584

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