Ogni anno, il mese di aprile rappresenta un momento fondamentale per riflettere sul nostro rapporto con gli animali e per ribadire con forza che ogni forma di crudeltà, sfruttamento e violenza nei loro confronti è inaccettabile. È il mese della prevenzione contro la crudeltà verso gli animali, un’occasione per informare, sensibilizzare e, soprattutto, prendere posizione. Perché l’indifferenza è complicità.
Tra le tante ricorrenze importanti di questo mese, l’8 aprile assume un significato particolarmente grave e urgente: è la Giornata Nazionale contro il Combattimento tra Cani, una pratica brutale e illegale che ancora oggi, purtroppo, viene perpetrata in diverse zone d’Italia, spesso nell’ombra, lontano dagli occhi delle istituzioni e dell’opinione pubblica.
Orrori nascosti: la crudeltà dietro i combattimenti tra cani
I combattimenti tra cani non sono solo una forma estrema di violenza sugli animali, ma rappresentano anche un business criminale che alimenta sofferenza, morte e degrado. I cani coinvolti vengono selezionati, allevati e addestrati con metodi violenti e coercitivi per diventare macchine da guerra. Nella maggior parte dei casi, vivono in condizioni terribili, isolati, incatenati, affamati e sottoposti a torture fisiche e psicologiche. Vengono trasformati in vittime e carnefici allo stesso tempo, privati di ogni dignità, rispetto e amore.
Un sistema criminale sommerso
Il combattimento è spesso solo la punta dell’iceberg di un sistema criminale più ampio: traffico illecito di animali, scommesse clandestine, violenze sistematiche e totale assenza di empatia. Le ferite fisiche sono solo una parte del dramma: ci sono anche ferite invisibili, che lasciano segni profondi nell’anima di questi animali sfruttati e spezzati.
Tutto questo non è solo moralmente inaccettabile: è un reato. Il Codice Penale italiano, all’articolo 544-quinquies, punisce con la reclusione da uno a tre anni e con multe da 50.000 a 160.000 euro chiunque organizzi, promuova o partecipi a combattimenti tra animali.
LNDC Animal Protection da sempre combatte con ogni mezzo questa barbarie.
Abbiamo salvato decine di pitbull ex combattenti, cani spezzati nel corpo e nello spirito, restituiti alla vita grazie a percorsi di riabilitazione, cura e amore.
Cani considerati “irrecuperabili” che oggi vivono nei nostri rifugi, coccolati e amati.
Ma non ci fermiamo qui:
denunciamo, interveniamo, ci costruiamo parte civile nei processi, affianchiamo le forze dell’ordine e portiamo i responsabili davanti ai giudici.z
Lo facciamo ogni giorno, con passione, determinazione e competenza. Ma per continuare a farlo, abbiamo bisogno anche di te.
Sostenere le nostre battaglie è semplice. Con il tuo 5×1000 ci aiuti a salvare altri animali e a portare in tribunale chi li maltratta.
Codice fiscale: 80121770152
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Ognuno può fare la differenza
In questo percorso, ognuno di noi ha un ruolo importante. Se sospetti o vieni a conoscenza di situazioni che coinvolgono combattimenti tra animali, non restare in silenzio. Ogni segnalazione può salvare una vita. Rivolgiti subito alle forze dell’ordine o scrivici a avvocato@lndcanimalprotection.org. La tua voce può fare la differenza.
Durante questo mese, ti invitiamo a parlarne, a condividere questo articolo e i nostri post social, per informare sulla violenza e il dolore che c’è dietro questa pratica crudele e illegale. Sii l’esempio, educa al rispetto, insegna ai più giovani che gli animali non sono strumenti, ma esseri senzienti, capaci di provare emozioni, dolore e amore.