Una tagliola, strumento completamente illegale, ha lesionato in modo irreversibile la zampa di una femmina di daino che purtroppo non potrà essere rimessa in libertà anche dopo le cure. Al tempo stesso, un’aquila – specie protetta – è stata impallinata a morte. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Il bracconaggio è drammaticamente diffuso e la politica, con la sua vicinanza alla lobby venatoria, non fa abbastanza per contrastarlo, mettendo a rischio animali, ambiente e persone”.
Nella campagna intorno ad Alghero, una femmina di daino è stata gravemente ferita da una tagliola posizionata dai bracconieri. Il povero animale era stato soccorso dai Carabinieri Forestali, che hanno provveduto ad affidarla alle cure veterinarie del Centro Recupero fauna selvatica di Bonassai. Purtroppo, la zampa era ormai ferita in modo irreversibile e la daina non potrà più essere rimessa in libertà anche dopo essere stata curata.
Nello stesso giorno, nella provincia di Sassari, i forestali hanno anche recuperato il cadavere di un’aquila che era stata liberata in natura per un progetto europeo di protezione della specie. Gli esami sull’animale hanno dimostrato che il rapace era stato colpito da numerosi pallini da caccia, chiaramente ad opera di bracconieri dato che si tratta di una specie protetta. In entrambi i casi, i forestali stanno indagando per risalire all’identità dei responsabili di queste atrocità. LNDC Animal Protection sporge a sua volta denuncia e invita chiunque abbia informazioni utili a scrivere una e-mail ad avvocato@lndcanimalprotection.org.
Mi auguro davvero che le indagini portino a qualcosa di concreto e a dare un nome e un volto a questi criminali. La tagliola, uno strumento già di per sé illegale in qualunque caso, era tra l’altro posizionata in un luogo facilmente accessibile al pubblico e pertanto costituiva un grave pericolo non soltanto per gli animali ma anche per le persone. Quello del bracconaggio è un fenomeno drammaticamente diffuso e purtroppo va di pari passo con la caccia. Qual è infatti la differenza tra un cacciatore e un bracconiere? L’unica differenza è che il cacciatore agisce all’interno delle regole, mentre il bracconiere no e infatti viene anche chiamato cacciatore di frodo. Di fatto, qualunque cacciatore diventa un bracconiere nel momento in cui non rispetta le norme e le posizioni dell’attuale Governo, che cerca in tutti i modi di favorire la lobby della caccia, non aiutano certo a contrastare questo fenomeno dato che queste persone si sentono legittimate a fare ciò che vogliono. Serve un segnale forte da parte della politica e delle istituzioni contro il bracconaggio e possibilmente anche contro la caccia in generale, comunque venga svolta, perché sono attività pericolose per gli animali, per l’ambiente e per le persone.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection