L’assessore ha scritto all’Ispra perché sia concesso in Regione di sparare soprattutto agli esemplari “più audaci”, partendo dalle due località montane. Forte il monito dell’associazione e della presidente nazionale Piera Rosati: “Chiediamo che per salvaguardare le greggi non siano attuate misure violente ma un’efficace prevenzione, come adeguate recinzioni e garantire la presenza continua di pastori con i cani a tutela degli animali”
L’associazione LNDC Animal Protection scende in campo per esprimere il proprio forte disappunto sulla richiesta all’Ispra avanzata dall’assessore Alessandro Corazzari, per potere uccidere i lupi in sovrannumero in Regione, partendo dalle zone dell’Alpago e della Valbelluna, eliminando in prima battuta i carnivori “più audaci” al fine di ridurre le predazioni di pecore.
Corazzari chiede in una lettera all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) di derogare la protezione del lupo prevista dall’articolo 16 della Direttiva Habitat, forte dei dati sui lupi presenti in zona e quelli legati alle nascite future secondo le stime di Paolo Zanetti, coordinatore dei 10 Distretti di caccia.
Certamente l’obiettivo dei distretti di caccia e dei cacciatori è uccidere, così come la legge Spara-tutto proposta dalla Lega e avallata dalle politiche contro la fauna selvatica del Governo Meloni, che concorrono a creare un clima di paura e a potenziare azioni difensive violente: Chiediamo sia rispettata la Direttiva Habitat attualmente in essere, volta a protegge questi animali che hanno un ruolo fondamentale nell’equilibrio della biodiversità. Invece che facilitare l’uccisione dei lupi, bisogna incentivare l’uso di misure di prevenzione come sosteniamo da tempo bloccando a Belluno e in Veneto una nuova crociata contro i lupi, come quella già partita in Trentino Alto Adige contro la quale stiamo lottando in tribunale. Inoltre, se non è possibile identificare il lupo o i lupi responsabili dell’eventuale predazione, quale criterio sarebbe utilizzato per stabilire il numero di uccisioni? Sparare a tanti esemplari quanti si suppone abbiano partecipato alle predazioni? Un’amministrazione lungimirante e attenta all’ambiente dovrebbe incentivare l’utilizzo di metodi di prevenzione, come adeguate recinzioni o la presenza continua di pastori con i propri cani, al fine di attuare una rigorosa tutela di alcune specie animali tra cui proprio il lupo e cercando di mantenere un equilibrio rispettoso di ogni specie, senza azioni crudeli e aggressive.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection