Secondo la Regione Sicilia, il numero di questi animali sarebbe eccessivo e per questo è stato previsto un piano di eradicazione della specie consegnandoli agli allevatori che ne facciano richiesta. Così, queste capre che oggi vivono libere e serene si troveranno ad affrontare una nuova vita fatta di prigionia e sfruttamento. LNDC Animal Protection sta valutando tutte le azioni legali possibili per fermare questo scempio.
L’assessorato regionale alle Risorse Agricole della Sicilia ha recentemente emesso un avviso pubblico rivolto agli allevatori della Regione. L’obiettivo è l’eliminazione delle capre selvatiche che vivono sull’isola di Alicudi, dandole alle aziende agricole zootecniche che ne facciano richiesta. L’iniziativa fa parte del Piano di monitoraggio e contenimento di questi animali che, secondo quanto dichiarato dalla Regione, avrebbe avuto il parere favorevole dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Secondo le autorità regionali, infatti, la popolazione di capre sarebbe eccessivamente numerosa e avrebbe un “notevole impatto sulle biocenosi e sulle colture agricole” e per questi motivi deve essere totalmente eradicata dal territorio.
Ho scritto una lettera all’assessore Scilla e al Presidente Schifani esprimendo la mia totale disapprovazione per questa decisione. Che fine faranno queste povere capre una volta in mano agli allevatori? Passeranno dall’essere libere e serene a una vita di prigionia e sfruttamento, per poi finire probabilmente al macello. La cosa paradossale è che l’isola di Alicudi viene descritta, nel portale turistico gestito proprio dalla Regione Sicilia, come un posto dove vivere a contatto con la natura, ma ora vogliono eliminare da quella natura delle creature che ne sono parte integrante. Come al solito, saranno gli animali a pagare per l’incapacità di gestione dell’uomo, che – dopo aver importato sull’isola le capre – avrebbe dovuto effettuare adeguate attività di monitoraggio e controllo delle nascite per evitare che si arrivasse a un numero eccessivo, se il problema è realmente questo.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection
L’ufficio legale di LNDC Animal Protection ha richiesto tutta la documentazione che ha portato a questa iniziativa e sta valutando ogni azione legale possibile per fermarla, con l’obiettivo di tutelare la vita e il benessere di questi animali.