Nella modifica dell’art. 9 della Costituzione italiana è stata inserita la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali del nostro ordinamento, eppure stiamo registrando il più grande attacco agli animali selvatici che sia mai avvenuto nel nostro Paese.
Difendi insieme a noi gli animali selvatici. Il tuo aiuto è fondamentale, firma subito la petizione e condividila con i tuoi contatti.
La Legge di Bilancio, approvata alla fine dello scorso anno, contiene una drammatica modifica della Legge 157/92, in base alla quale i cacciatori possono essere autorizzati dalle Regioni ad entrare praticamente ovunque, anche nei parchi, nelle aree protette e nelle città, per attuare cosiddetti “piani di controllo della fauna selvatica”.
Questa nuova normativa riguarda tutte le specie cacciabili, che sono tutte indistintamente a rischio di abbattimento e senza necessità di una valutazione scientifica preventiva.
Anche i piani preesistenti di contenimento di alcune specie, come i cinghiali (per i quali esiste anche un piano straordinario per la gestione della Peste Suina Africana) hanno sinora prodotto solo un aumento numerico degli esemplari.
Con il recente decreto Asset approvato definitivamente in Parlamento sono state introdotte ulteriori novità che favoriscono la lobby dei cacciatori: di fatto è stato aggirato il divieto europeo di caccia con i proiettili in piombo nelle zone umide, è stato depotenziato il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) per la stesura dei calendari venatori e si sono introdotte limitazioni per ottenere le sospensive dai TAR che in tanti casi hanno consentito di ridurre i periodi di caccia e il numero delle specie cacciabili.
In Trentino, poi, si stanno emanando leggi da parte delle province di Trento e Bolzano per spianare la strada agli ordini di abbattimento di lupi e orsi che finora siamo riusciti a fare sospendere per le violazioni della Direttiva Habitat e in tutto questo il Ministero dell’Ambiente è sempre più esautorato dalle sue competenze sulla fauna selvatica.
Insomma, si stanno demolendo di fatto i capisaldi della nostra legislazione ambientale (legge 157/92 e legge 394/91) e occorre fronteggiare questa deriva.
Per questi motivi, chiediamo al Presidente della Repubblica, quale massimo Garante della Costituzione, di esigere dal Governo, dal Parlamento e dalle Amministrazioni locali il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione sulla tutela della biodiversità, fermando in tal modo i continui attacchi agli animali selvatici che ormai si registrano quotidianamente.