24 Set, 2021
Palio di Fucecchio, morti due cavalli
24 Set, 2021
Palio di Fucecchio, morti due cavalli

LNDC DENUNCIA: “VERIFICARE LE CAUSE”

Durante le prove un animale è deceduto subito e l’altro è stato abbattuto per una brutta frattura all’arto. “I cavalli non sono fatti per corre a quelle velocità e in quei circuiti, la loro struttura fisica, il temperamento e le sostanze dopanti che spesso vengono usate creano veri e propri macelli all’aria aperta, è ora che si chiuda questo lungo capitolo di cecità italiana sulla violenza di queste inadeguate tradizioni” afferma la presidente Piera Rosati.

Firenze, 24 settembre 2021 – È successo di nuovo, come è inevitabile che sia. Altri due cavalli sono morti nelle prove del Palio di Fucecchio, in provincia di Firenze, dopo un violento scontro che ne ha visto uno collassare sul posto per arresto cardiaco, mentre l’altro è stato abbattuto successivamente per la gravità della frattura riportata: si chiamavano rispettivamente Ugo Ricotta e Rexy. Un drammatico epilogo che si ripete da decenni in occasione di palii e sagre, dove cavalli le cui razze sono spesso incrociate con i Purosangue, vengono lanciati in folli corse su circuiti al limite delle loro possibilità, con curve strette e terreni inadeguati che portano a tragici ricorsi: rovinose cadute, scontri, morti sul campo o successive, con eutanasie in clinica veterinaria.  LNDC Animal Protection ha sporto denuncia per il caso di Fucecchio e ha chiesto di verificare le cause dell’incidente e della morte degli animali, per capire se ci sia stato o meno l’uso di sostanze dopanti che un’autopsia può rilevare.

l cavalli di oggi, ancora di più di quelli del passato che erano razze più fredde con strutture fisiche molto più robuste, non sono fatti per correre a quelle velocità in piste così complicate”, ha affermato la presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati: “Si spezzano le gambe e collassano per l’ansia e l’adrenalina che il loro cuore non regge, come è successo a Ugo Ricotta e Rexy. Faremo di tutto per continuare a lottare e porre fine a una tradizione che non ha nulla di epico né gioioso, nulla. Animali meravigliosi come questi cavalli muoiono tra dolori lancinanti e strazi per il divertimento del pubblico e per la gloria di contrade. È assurdo. La gente si deve ribellare a queste usanze che portano in sé una violenza e un’angoscia non più ammissibili”.

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