Grazie alla modifica avvenuta circa un anno fa, l’articolo 9 della Costituzione prevede la tutela della biodiversità e degli ecosistemi tramite le leggi dello Stato. Per questo l’Associazione chiede che le deroghe concesse dalla Legge Provinciale 9/2018 vengano dichiarate incostituzionali dato che consentono al Presidente della Provincia di emanare decreti di uccisione senza controllo. Nel frattempo, LNDC Animal Protection chiede anche di sospendere urgentemente il decreto contro MJ5.
La battaglia di LNDC Animal Protection per difendere gli orsi del Trentino dallo strapotere della Provincia Autonoma di Trento non conosce sosta. L’Associazione infatti, subito dopo il decreto firmato da Fugatti per uccidere MJ5, ha depositato una istanza al Presidente del TRGA di Trento per chiedere la sospensione in via cautelare urgente del provvedimento, per evitare che l’orso venga ucciso durante i tempi tecnici necessari per fissare l’udienza a seguito del ricorso.
MJ5 è un orso di 18 anni che in tutta la sua vita non ha mai destato preoccupazione. È veramente assurdo che si disponga la sua uccisione a seguito di un singolo incidente, la cui dinamica è tra l’altro non del tutto chiara e che non ha avuto conseguenze particolarmente gravi. Ormai Fugatti è fuori controllo e non possiamo permettere che metta a rischio la vita di 70 orsi come ha annunciato di voler fare. Bisogna sempre ricordare che in tanti anni da quando è stato avviato il ripopolamento degli orsi in Trentino c’è stato un solo incidente mortale. La situazione non è affatto pericolosa come la PAT e certa stampa vogliono far credere.
Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection
Nel chiedere la sospensione urgente del decreto, abbiamo sollevato la questione di legittimità costituzionale della Legge Provinciale n. 9/2018 che attribuisce al Presidente PAT il potere di emettere i decreti di abbattimento o cattura di orsi e lupi, in deroga alle norme nazionali e UE di protezione assoluta di queste specie. La stessa Legge provinciale era stata già impugnata dal Governo nel 2018 perché «in ragione delle caratteristiche etologiche delle due specie di grandi carnivori, che si muovono su aree amplissime, la gestione del lupo e dell’orso richiede necessariamente una pianificazione di scala ultra-provinciale, acquisendo come ambito valutativo l’intero contesto Alpino». La Corte costituzionale si era invero pronunciata sulla questione con la Sentenza 215/2019, dichiarandola infondata. Nel frattempo, però, è stato modificato l’art. 9 della Costituzione, che oggi contiene il principio della tutela della biodiversità e dispone per la tutela degli animali la riserva di legge assoluta dello Stato. Per questo riteniamo che queste deroghe violino i principi costituzionali ed abbiamo ritenuto di sottoporre la questione già in questa fase cautelare al Tribunale Amministrativo.
Paolo Letrari – Responsabile Grandi Carnivori LNDC Animal Protection