2 Mag, 2023
Trento – LNDC Animal Protection chiede chiarezza sulla morte di M62
2 Mag, 2023
Trento – LNDC Animal Protection chiede chiarezza sulla morte di M62

Era uno degli orsi che il Presidente della Provincia Autonoma di Trento voleva a tutti i costi uccidere ed è stato trovato senza vita da un gruppo di escursionisti. Ora spetta all’Istituto Zooprofilattico accertare le cause del decesso. Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection: “Se c’è dietro la mano dell’uomo, Fugatti dovrà risponderne”.

Era stato bollato come soggetto problematico, pur non avendo mai causato reali problemi, e per questo era stato condannato a morte dal Presidente Fugatti. La colpa di M62 era semplicemente di essere troppo confidente, caratteristica che l’aveva portato ad avvicinarsi ai centri abitati e a seguire dei cacciatori che trascinavano un cervo ucciso. In tutte queste occasioni, però, non si era mai reso protagonista di alcun tipo di incidente o attacco. Questo suo comportamento, del tutto innocuo, era però stato sufficiente per finire nel mirino della furia animalicida che sta muovendo il Presidente della Provincia di Trento in queste ultime settimane.

Nei giorni scorsi M62 è stato trovato morto da un gruppo di escursionisti e identificato dal Corpo Forestale trentino. Ora toccherà all’Istituto Zooprofilattico effettuare l’autopsia per accertare le cause della morte dell’animale. Secondo il Corpo Forestale, un corpo tecnico dipendente dalla Provincia Autonoma di Trento, l’orso sarebbe stato ucciso da un maschio adulto.

È davvero una singolare coincidenza che, tra gli oltre 100 orsi che secondo Fugatti popolerebbero la zona, questa sorte sia toccata proprio a uno dei tre presi di mira in questi stessi giorni dalla PAT. Attendiamo con apprensione che l’IZS faccia il suo lavoro in maniera accurata e dia notizie certe sulla causa del decesso di M62, perché a questo punto il sospetto che dietro ci sia la mano dell’uomo è inevitabile. Se così fosse, il Presidente Fugatti avrebbe una chiara responsabilità quanto meno morale perché la sua crociata anti-orsi ha sicuramente contribuito ad alimentare paure e intolleranza tra la popolazione. Esattamente l’opposto di quanto previsto dal progetto originario, che avrebbe dovuto vedere le istituzioni in prima linea per favorire e promuovere una corretta convivenza tra i cittadini e la fauna selvatica.

Presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati

 

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